sabato 13 dicembre 2008

Un altra expo è possibile oppure è meglio rinunciare?

Lunedi 15 Dicembre ore 21,00 alla Villa Gianetti in via Roma ,si terrà un incontro dal titolo:

EXPO 2015: RIPERCUSSIONI e prospettive sul terrriotrio saronnese.
Organizzata dal coordinamento del circolo di Saronno del partito democratico la serata vedrà la pertecipazione dei responsabili di provincia e regione ,rispettivamente il sig.Alessandro Alfieri e il sig.Stefano Tosi.
Invitiamo i cittadini saronnesi a partecipare per conoscere aspetti ed OPPORTUNITA' DI SVILUPPO per il nostro territorio correlati ad un grande evento come EXPO 2015.

Nella secondo parte dell'invito è molto chiaro che l'unico aspetto interessante di questo evento sarà l'opportunità di sviluppo, aggiungo io che non sarà certo SOSTENIBILE.
La fase d'avvio dell'organizzazione dell'EXPO cade nel ciclone della crisi finanziaria globale che coinvolge ormai l'economia reale entrtata in una recessione dagli sviluppi imprevedibili. E questi scenari non erano previsti al momento della candidatura.
E' chiaro che per gli amministartori di Milano l'EXPO servirebbe a dare ossigeno in modo preponderante all'industria del mattone, al consumo di territorio, alla speculazione urbanistica (oltre 2 milioni di mq di cementificazione aggiuntivi ai mega mostruosi progetti in corso d'opera, inoltre recentemente si è stimato che negli ultimi 15 anni sia stata cementificata in italia una superfice pari a quella della regione Lazione e della regione Abruzzo messe insieme, vedi sito del comune di Bovisio Masciago agenda 21 e documenti relativi al surriscaldamento globale).
Servirebbe, con la costruzione di nuove infrastrutture autostradali, a mantenere il primato della mobilità e del trasporto su gomma ambientalmente ed economicamente insostenebile.
Il tema "Nutrire il pianeta ,energia per la vita" diventa una foglia di fico per nascondere i veri obiettivi della politica economico-finanziaria neoliberista che ha portato alla disastrosa crisi odierna.
Il faraonico progetto Expo puntava a un affare di 34 miliardi di euro.
Oggi però il piatto piange.
Lo stato centrale non riesce a garantire i 4 miliardi di euro del piano di finanziamento (soldi pubblici, soldi nostri, soldi tolti alla scuola e alla ricerca, ma "noi la vostra crisi non la vogliamo pagare").
Ne mancano alcuni. Nel girotondo miliardario danzano le organizzazioni della grande criminalità (mafia,'ndrangheta,camorra).
I rappresentanti delle istituzioni dichiarano di esserne consapevoli, ma fanno poco o nulla per contrastare e sconfiggere il "capitale criminale".
A Palazzo Marino, ad esempio, si boicotta da parte della maggioranza morattiana l'istituzione della commissione d'indagine sulle mafie. E' possibile un altro EXPO?
PERCHE' non si elabora un progetto centrato sul tema della qualità del cibo e dell'ambiente valorizzando l'esperienza di SLOW FOOD e TERRA MADRE?
PERCHE' non si propone l'esclusione tassativa di ulteriore consumo di suolo dimostrando che sono sufficienti gli spazi della nuova fiera di Rho per ospitare l'Expo?
PERCHE' non si definiscono le linee di un piano metropolitano della mobilità fondato sullo sviluppo dei mezzi ecologici, soprattutto su ferro?
PERCHE' non si attua un piano rifiuti totalmente alternativo all'incenerimento?
PERCHE' non si costituisce una commissione metropolitana d'indagine sulle mafie?
Si dovrebbero coinvolgere i cittadini, le associazioni, le forze economiche, i comitati e le energie creative e competenti.
L'Expo di Moratti e Formigoni, di Berlusconi e Tremonti, di Ligresti e Tronchetti Provera, di Cabassi e Gavio, di Fiera e Compagnie delle Opere, delle Cooperative...
NON LO VOGLIAMO.
Mirko Giammella

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