giovedì 26 novembre 2009

La Situazione dell'acqua a Saronno


COS’E’ SUCCESSO?
Tutto è iniziato lo scorso 5 marzo, quando i genitori della scuola elementare Pizzigoni quelli, dell'istituto comprensivo Leonardo da Vinci, alcuni pediatri, esponenti di Legambiente e vertici scolastici hanno avvisato i responsabili dell'amministrazione comunale e della Saronno Servizi della situazione d'allarme dei pozzi. Il primo comunicato stampa del comitato è apparso solo a giugno sul Sole24ore, primo quotidiano a prestare attenzione a questa denuncia.
Nel frattempo arriva la risposta di Saronno Servizi che sottolinea che "I valori del tricloroetilene e tetracloroetilene sono conformi a quelli di parametro previsti dalla legge. I prelievi vengono effettuati con cadenza rigorosamente mensile, al pozzo di via Miola Parini, così come in tutti gli altri pozzi". "In ogni caso - conclude il presidente Rota -si è già conclusa una prima fase di analisi e progettazione mirata alla individuazione della soluzione.
Il "Comitato Acqua Saronno" insieme all'Associazione Genitori, al gruppo delle Pediatre di Saronno e ai Dirigenti scolastici degli Ist. Comp. "L. Da Vinci" e "A. Moro" ha inviato ad agosto una lettera di denuncia direttamente all'ARPA Lombardia, nonchè le risposte alle note poste dall'Amministrazione Comunale e dall'ASL.
A settembre arriva la risposta dell'ARPA alla denuncia circa il pozzo.
Si evince dalla lettera non solo che le preoccupazioni erano fondate ma soprattutto che la Saronno Servizi, invitata a prendere le misure necessarie, in data 07/08/2009 ha DISATTIVATO il pozzo.
Intorno al 15 settembre Il commissario prefettizio Giuliana Longhi e i vertici della Saronno Servizi hanno annunciato tramite comunicati stampa la chiusura del pozzo, affermando che “L’acqua potabile di Saronno non è inquinata, ma stiamo monitorando tutti i pozzi”.
Martedì 27 ottobre avviene il primo incontro con il commissario dove viene ribadito l’impegno assunto nel voler risolvere il problema,anche se è stato sottolineato che ci sono problemi di bilancio.
Ad oggi i dati delle rilevazioni mensili si fermano ad agosto.
Non si ha nessuna informazione su settembre e ottobre.

I FATTI
Dal riepilogo dei dati pubblicati sul sito della Saronno Servizi e noti dal luglio 2006, i valori dei solventi organici clorurati (tricloroetilene= trielina, noto smacchiatore e tetracloroetilene), riscontrati nel pozzo Via Parini/Via Miola, appaiono sempre superiori ai limiti della norma e, tenuto conto dell’errore analitico standard, anche al di sopra degli stessi. Ciò indica l'esistenza di un possibile e non trascurabile rischio sanitario, soprattutto per la continuità dell’esposizione, come indicato dall'Associazione Medici per l'Ambiente (ISDE Italia) e dall’ARPAT (Agenzia Regionale Protezione Ambiente Toscana), da noi interpellati (come da documentazione scientifica e bibliografica da loro fornitaci).
L’utilizzo della trielina è riservato solamente ad uso industriale per la sua tossicità, e con particolari limitazioni. La sostanza è classificata 2A (Probabile cancerogeno per l'uomo) dallo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), organismo dell'OMS deputato alla classificazione delle sostanze cancerogene. E' cancerogeno per alcune specie animali, inoltre diversi suoi derivati sono cancerogeni per l'uomo nonché in grado di provocare malformazioni fetali soprattutto a carico dell'apparato cardiocircolatorio. Anche il tetracloroetilene (con cui è stato sostituito, sia per uso industriale che domestico) è classificato 2A tanto che la legge italiana considera i rifiuti contenenti il tetracloroetilene come “rifiuti pericolosi” (Decreto legislativo del 3 aprile 2006, n. 152 art. 184).
E' in grado di produrre tumori epatici, renali e leucemie nei ratti.
La normativa vigente prevede che la somma dei due solventi sia pari al più a 10 microgrammi su litro, e questo è appunto da intendersi come un valore limite, NON un valore guida.
Si fa presente inoltre che i valori limite sono calcolati su individui adulti di 60 kg di peso. I bambini sono pertanto (in base alla superficie corporea e alle caratteristiche del loro metabolismo) assai più esposti degli adulti.
Nelle acque minerali il limite dei due solventi è pari a 0,1 microgrammi per litro, quindi l’acqua del pozzo, con il suo valore medio vicino a nove contiene circa cento volte in più i due solventi organici indesiderati (senza considerare l’errore di +/- 2 o 3 microgrammi per litro).
Nonostante l’indicazione di legge a sostituire la trielina con il tetracloroetilene, nel pozzo in questione si rileva che il più tossico è sempre presente in rapporto preponderante (9/1)
L’organismo umano, metabolizzando solventi di sintesi assunti con continuità, li trasforma talvolta in prodotti più tossici, a rischio di danni a carico dell’apparato gastro-intestinale, del fegato, dei reni e del sistema nervoso centrale, oltre al possibile rischio cancerogeno.
Si sottolinea inoltre che nell’usuale utilizzo dell’acqua corrente, vi sono dei fenomeni di concentrazione, ad esempio attraverso la cottura dei cibi, quando l’evaporazione rende i due solventi ancora più concentrati nei vapori e di accumulo (ad es.: assunzione diretta, lavaggio di frutta e verdura ed igiene personale, soprattutto dell’infanzia).
La pratica di chiusura periodica del pozzo ( quando i rilievi mostrano valori più alti), di riduzione della sua portata o di miscelazione con le acque provenienti da altri pozzi non sono risolutive rispetto ad una situazione di tale potenziale pericolosità per la salute dei bambini.

PER CAPIRE DI COSA STIAMO PARLANDO….
Cosa sono la trielina (tricloroetilene) ed il percloroetilene (tetracloroetilene)?
Sono due composti che appartengono al gruppo dei solventi clorurati, ossia composti chimici prodotti sintetici in massima parte derivati dai primi termini dagli idrocarburi alifatici per sostituzione di uno o più atomi di idrogeno con altrettanti atomi di cloro.
Sono liquidi incolori o con riflessi blu utilizzati per sgrassare le superfici dei metalli e per la pulizia a secco di indumenti e tessuti.

Perché si trovano nell’acqua?
Sono presenti nell’acqua per la contaminazione del terreno e del sottosuolo, causata da pratiche industriali non corrette, quali lo scarico in pozzi perdenti o fognature.

Perché questi prodotti sono inseriti tra i contaminanti dell’acqua potabile?
Perché l’esposizione a queste sostanze in determinate concentrazioni per un lungo periodo può provare danni alla salute

Quali sono i loro effetti sulla salute?
Il tricloroetilene e il tetracloroetilene sono molto volatili e possono essere facilmente assorbiti dall’organismo sia per ingestione che per inalazione.
L’esposizione prolungata anche a basse concentrazioni di questi due composti aumenta il rischio di sviluppare tumori o danni al fegato, oltre che al sistema nervoso centrale.

Quali sono le concentrazioni massime ammissibili?
La somma delle concentrazioni delle due sostanze non deve superare i 10 microgrammi/l (millesimi di milligrammo per litro).

Come viene trattata l’acqua quando si supera la concentrazione massima ammissibile?
La concentrazione di queste due sostanze può essere ridotta con impianti di trattamento a carboni attivi, che le assorbono, o in torri di strippaggio, che consentono la loro evaporazione.
Il trattamento viene effettuato dal gestore dell’acquedotto, che controlla anche l’efficienza dell’impianto e alla qualità dell’acqua trattata.

Come posso trattare l’acqua in casa?
L’acqua normalmente immessa nella rete di distribuzione deve rispettare le concentrazioni massime ammissibili e quindi non è necessario trattarla per migliorarne la qualità.
Anzi, il trattamento domestico dell’acqua con apparecchiature non idonee può peggiorarne la qualità.

Articoli a riguardo e documenti
La lettera che il dirigente scolastico della scuola Pizzigoni, i pediatri della città e alcuni esperti hanno inviato al sindaco e alla Saronno servizi per chiedere chiarimenti
Articolo VareseNews 12 giugno
Articolo VareseNews 15 settembre
Articolo Varese Notizie 3 novembre
Articolo La Provincia di Varese 4 novembre

(clicca sulle immagini per ingrandirle)

Borroni Federica
Fonti: Giuseppe Calderazzo
Gruppo fb comitato acqua per saronno
Varesenews
La Provincia di Varese

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