giovedì 28 maggio 2009

Fine Commissione Antimafia

Esimi,
>
> ieri in Consiglio comunale le forze della maggioranza (PDL, UDC, Lista Moratti)
> hanno approvato lo scioglimento della Commissione di indagine sulle infiltrazioni
> mafiose a Milano. Poche ore prima, fuori a un bar di Quarto Oggiaro, pare
> che qualcuno avesse festeggiato a modo suo e con un certo anticipo l'evento...
>
>
> Questa è una storia iniziata male e finita peggio. E merita di essere raccontata
> perchè secondo me offre un'immagine reale della cosiddetta classe politica
> cittadina.
> E' una storia nella quale progressivamente l'obiettivo principale di interesse
> pubblico (che doveva essere: lo studio del fenomeno dell'infiltrazione mafiosa
> nel tessuto economico e sociale urbano) ha lasciato il posto alla polemica
> politica, al protagonismo e al personalismo. La commissione antimafia si
> è trasformata in un feticcio.
>
> L'oggetto della disputa - non so se si era colto dalla lettura dei giornali
> - era il seguente dilemma: la Commissione doveva essere equiparata a una
> vera e propria commissione di inchiesta (cioè operante in collegamento con
> magistratura e forze dell'ordine), oppure doveva limitarsi a una Commissione
> di studio sul fenomeno?
>
> Una disputa priva di senso: anche le pietre sanno che una Commissione comunale
> non può violare il segreto istruttorio, che non può e non potrà mai avere
> poteri di indagine analoghi a quelli di una Commissione parlamentare.
> Eppure l'impostazione data alla delibera istitutiva della Commissione mirava
> in alto; forse troppo. Il 5 marzo scorso il Consiglio comunale approvava
> all'unanimità l'istituzione di una Commissione speciale d'inchiesta sulla
> presenza della criminalità organizzata di stampo mafioso a Milano.
>
> Nome roboante e altisonante, da far tremare le vene ai polsi dei capiclan.
> Ma a Milano serviva una cosa molto semplice: una sede in cui raccogliere
> le informazioni da parte di chi opera professionalmente sul fronte antimafia
> a vari livelli, al fine di meglio indirizzare l'operato dell'Amministrazione
> comunale sui versanti più esposti (subappalti, edilizia, ecc).
> A me sarebbe bastata una semplice Commissione di studio: nome magari poco
> romantico,
> ma era questo che serviva per iniziare a ridurre le maglie attraverso le
> quali ancora oggi operano sul territorio imprese legate alla criminalità
> organizzata, destinate ad aumentare in vista di Expo.
> Non ci siamo riusciti.
>
> Sono stato uno dei componenti eletti in questa Commissione. Abbiamo svolto
> due sedute
> alle quali hanno partecipato solo i consiglieri della minoranza: a parte
> Pagliarini, nessuno della maggioranza si è fatto vedere. Ho ripetuto le stesse
> cose che sto scrivendo agli altri colleghi, ho avuto la netta sensazione
> di parlare inutilmente, come se i giochi fossero già decisi.
> La responsabilità di quanto accaduto è in massima parte dei consiglieri di
> maggioranza, ovviamente: sono loro che hanno votato ieri per lo scioglimento
> della Commissione, una grossa responsabilità. Però credo che anche la minoranza
> abbia qualche responsabilità. Perchè se si imposta la questione sul principio
> che
> di qua ci sono i buoni mentre di là ci sono gli amici dei mafiosi, il risultato
> è già scontato. E' il muro contro muro.
> Allora l'obiettivo vero diventa rompere il feticcio, e ognuno avra' buone
> motivazioni per giustificare il proprio comportamento.
> Certo, magari elettoralmente tutto questo può anche avere una sua logica.
> Ma di
> breve respiro.
>
> Se devo tradurre in termini calcistici il risultato concreto di quanto avvenuto,
> non ho dubbi:
> Consiglio comunale 0 - mafia 2.
>
> Non mi pare sia un bel risultato per Milano, per i suoi abitanti e per la
> politica
> cittadina.
>
> Un caro e amaro saluto,
>
> Enrico Fedrighini
> Verdi Milano
> www.enricofedrighini.it
> info@enricofedrighini.it

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